Me lo ricordo bene questo cestino: zia Egeria lo portava sempre con sè durante le nostre scampagnate. C' erano i nonni, mamma, papà, il mio fratellino, gli zii; per me bambina era una festa godere di quei pasti, consumati tutti insieme, seduti sull' erba. Si cercava un bel prato, si stendeva la coperta a quadretti e al centro vi si posava lui, il protagonista della scena: il cestino da pic nic. Era bello davvero : chiuso da due specie di alamari in vimini, lo ricordo foderato di tessuto a quadretti bianchi e rossi. Gli elastici sistemati sul coperchio trattenevano piatti, bicchieri, posate e l' immancabile termos per il caffè, mentre la base conteneva ogni sorta di bontà.
Poi sono diventata grande, sono cambiate le abitudini e per molti anni non ho più rivisto quel cestino. Fino a che non l' ho ritrovato in fondo ad un armadio a casa della zia, oramai rotto, privo di fodera e di chiusure. Ma sempre pieno di fascino.
Ed allora ho deciso di reinterpretarlo, ridonandogli l' antica bellezza, complice un pizzo all' uncinetto della nonna
e di trovargli un nuovo utilizzo, per poterlo tenere sempre vicino a me:
Adesso mi accoglie tutte le volte che apro la porta di casa e mi ricorda tempi felici
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